di Nicola Giammarrusti

La pandemia ha modificato le tendenze in fatto di immobili residenziali. Gia’ nel corso del 2019 si è notata una febbre all’investimento immobiliare nel grande centro urbano italiano. La richiesta molto alta, l’offerta contenuta. Questo aspetto di mercato ha determinato un incremento di oltre il 6% dei prezzi al metro quadro degli immobili residenziali in vendita trend che ha mantenuto il suo incremento durante tutto il 2020 e che è esploso con la fine del lock down con un aumento esponenziale delle compravendite da Luglio 2020. Da non trascurare, la ricerca di uno spazio aperto (balconi terrazzi giardini) con un incremento positivo del mercato immobiliare della provincia, mercato che non cresceva da un decennio.

Quanto agli affitti la situazione è un po diversa. La pandemia ha determinato una inflessione delle richieste di locazione. Ciò dovuto al fatto che Milano, capitale italiana della moda e del design, centro di interesse economico e finanziario internazionale, sede di importanti università di diritto e di economia quali la Bocconi, di scuole per fashion designer quali Ied, Marangoni, Naba. Luogo di ritrovo per fiere, eventi sportivi, concerti, per citare solo alcune delle atttività fiorenti della città che si sono ritrovate prive o quasi di visitatori.

Questo decremento della frequentazione di tali eventi, della necessità di lavorare da casa, di studiare da casa, di pianificare il futuro da casa, ha purtroppo determinato una maggiore disponibilità di immobili residenziali in locazione e ciò di conseguenza ha stabilizzato i prezzi delle locazioni con una tendenza al ribasso nel secondo semestre del 2020.

Resta l’ottimismo del mercato e la speranza nel ritorno alla normalità, con il conseguente effetto rimbalzo e la ripresa economica generale. L’Italia che si rialza per  dimostrare a se stessa e al mondo di potersi distinguere per bellezza, innovazione, tradizione.